Mostra personale di
Sanja Jovic
Le opere in mostra sono incentrate sulla condizione umana e le sue molteplici sfaccettature, sia a livello macro sia a quello micro, come se fosse una sindrome. A prima vista la polarità di queste condizioni è insopportabile, tuttavia infine prendiamo consapevolezza che è un percorso inevitabile per la riuscita della trasformazione e dell’evoluzione. L’unica soluzione consiste nel non smettere mai la ricerca, perché, seppure Philip Dick lo faccia accadere nel suo libro Valis, trovare Dio non ci da il diritto di tenerlo per sempre.
La sua arte alla ricerca della bellezza e della propria autenticità nella contemplazione della crescita e del paradosso del vivere ha fatto da contrappeso alla sua carriera istituzionale. Il suo lavoro si concentra sulla trasformazione e lo svelamento dei diversi aspetti di un volto, della condizione umana e del subconscio. Una sorta di eco dell’universale ricerca dell’uomo del senso dell’esistenza e della pace interiore.
Nata a Belgrado. Ha completato il suo master in finanza a Milano. Ha studiato pittura con Eigil Nordstrom, Ewa Gargulinska e Mirjana Jokanović. Utilizza diverse tecniche a seconda del soggetto e dell’umore: va dai disegni a penna e pittura (grafica) fino all’utilizzo dell’olio e della fotografia. Ha esposto i suoi lavori a Belgrado, Inghilterra, New York, Stoccolma, Budapest e ha realizzato copertine di tre libri.
Le sue poesie sono apparse sulla rivista letteraria “Kvaka”, ed è di recente pubblicazione la sua raccolta di poesie “Crescere nell’era della paralisi” per Poetikum in Serbia.
Vive e lavora tra Belgrado e Londra.